venerdì 7 novembre 2014

Le intolleranze alimentari: attenzione alle etichette

Quante volte al supermercato infilate i prodotti in scatola o in barattolo nel carrello senza pensarci troppo? Probabilmente non soffrite di intolleranze alimentari perché altrimenti avreste molta più cura di leggere le etichette per sapere con esattezza cosa state acquistando. Impossibile trovare in commercio prodotti confezionati che non abbiano subito un processo di lavorazione in cui siano state utilizzate sostanze particolari come addensanti, oli e farine che possono nella loro composizione contenere tracce di altre sostanze allergeniche. In materia legislativa, le etichette degli alimenti di produzione industriale sono regolate dalla Direttiva 2003/89/CE. Le etichette riportano ingredienti, data di confezionamento, scadenza e origine del prodotto, ma devono necessariamente indicare anche le sostanze che possono essere fattori di rischio per eventuali allergie, a meno che tali sostanze potenzialmente pericolose per le intolleranze siano al di sotto al 2%. Per legge devono essere indicati tutti gli ingredienti presenti per almeno il 25%.Gli alimenti allergizzanti che vanno sempre indicati in etichetta, secondo l'allegato III bis della dalla Direttiva 2003/89/CE (articolo 6, paragrafi 3 bis, 10 e 11) sono i cereali contenenti glutine (grano, avena, farro, kamut, segale, orzo) e prodotti derivati, le uova e i prodotti a base di uova, latte e frutta a guscio. Altri allergeni meno presenti nei prodotti in commercio, ma da indicare in confezione sono i molluschi, la senape, il sesamo e il sedano. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il 22 luglio 2010 una circolare ministeriale che tutela ancora di più la salute dei consumatori perché chiarisce che gli alimenti vanno sempre indicati nella composizione del prodotto finito anche se in forma modificata e obbliga inoltre anche i pubblici esercizi e i laboratori artigiani e la ristorazione ad indicare la presenza di eventuali allergeni nei prodotti in vendita. Come riconoscere le intolleranze? Basta sottoporsi ad analisi specifiche quando si riscontrano particolari fastidi dopo l’assunzione di alcuni alimenti. Le intolleranze possono manifestarsi in forma grave con gonfiore addominale, eruzioni cutanee, nausea, diarrea o stipsi e cefalea. In altri casi, invece sono talmente leggere che potrebbero non essere mai diagnosticate. Ad ogni modo, che siate intolleranti o no a qualche alimento, è buona norma leggere sempre le etichette dei prodotti perché spesso possono contenere sostanze molto dannose per l’organismo come i grassi trans. Non bisogna inoltre lasciarsi ingannare dalle diciture light o sugar freeche indicano sì la percentuale ridotta di grassi e di zuccheri, ma anche la presenza tra gli ingredienti di prodotti sostitutivi spesso più dannosi di quelli più classici e meno dietetici.


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